Assistenti vocali nel settore hospitality: è boom

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Assistenti vocali nel settore alberghiero

Anche nel settore alberghiero gli Assistenti vocali con la domotica riveste un’importanza notevole. Per la gestione di una camera d’hotel sempre più strutture ne vogliono fare affidamento. Dai notissimi Alexa e Google Home, passando per Volara.ai o Salesforce Einstein (Worforce).

Con il solo utilizzo delle voce, gli ospiti possono aumentare o abbassare la temperatura, regolare l’illuminazione, aprire e chiudere le finestre, programmare la sveglia, scegliere la musica da ascoltare, ricevere le ultime news, prenotare la colazione al risveglio, e molto altro ancora.

Gli esperti del settore prevedono che entro il 2020 il 50% delle ricerche verrà effettuato a voce e il 30% su dispositivi senza uno schermo. Se è vero che circa il 16% degli americani (uno ogni sei) possiede oggi un dispositivo di home assistance, ed entro il 2022 il numero salirà al 55%, in Europa e in Italia le stime sono ugualmente di elevato impatto. L’8% degli europei lo possiedono oggi (in Italia siamo al 4%), ed entro il 2022 si prevede gli utenti possano almeno quadruplicare. 

Assistenti vocali in aumento

Negli hotel il trend è in grande aumento: rispetto al 2018 negli USA l’accesso ai Voice Assistant negli hotel è stato adottato da circa il 30%, in Europa i VA stanno triplicando.

Dalle più grandi catene (si pensi al Marriott, lo scorso anno ha adottato con successo Alexa for Hospitality nelle proprie stanze), alle più piccole, non c’è hotel che non si stia almeno incuriosendo ad adottare questo tipo di domotica evoluta.

Assistenti vocali

Grafico di Volara.ai sui risultati misurabili del Voice Assistant in Camera d’hotel

David Berger, CEO e Founder di Volara.ai, uno dei più diffusi assistenti vocali in questo segmento specifico di mercato, ha di recente però spiegato quali sono le criticità da risolvere, per permettere una diffusione ancora maggiore di tali strumenti.

Esse sono:

  • il voice assistant dovrebbe portare reale utilità al cliente. A domande come “dove posso andare a cenare”, l’assistente non era di nessuna utilità e reindirizzava al sito; così come l”entertainment” puro con suggerimenti di interazione riportati nelle brochure degli hotel come amenità su significati di parole o citazioni storiche. Quale beneficio reale per i fruitori?
  • La connessione WI-FI. E’ molto importante, se la connessione non è ineccepibile, il servizio lo sarà di conseguenza.
  • Si devono analizzare dati reali, non supposizioni.

    Secondo il CEO di New York ad oggi non ci sono ancora abbastanza dati per poter dire con certezza che l’80% dei device veniva scollegato per ragioni di privacy, come si sostiene da più parti. Anzi, spiega, “è molto probabile che il dispositivo venisse scollegato, per utilizzare l’unica presa USB per caricare il proprio cellulare” e che una infrastruttura come la sua (Volara.ai) è in grado di raccogliere tutte le info necessarie on e offline per poter dire con più certezza perché lo strumento veniva scollegato.

Assistenti vocali per hotel indipendenti

Tuttavia, secondo lo stesso Berger, “lo strumento di assistenza vocale è pronto e collaudato anche per gli hotel indipendenti, le difficoltà ampiamente superate negli ultimi anni, che costa poco rispetto ai vantaggi in termini di profitto”.

Ad oggi la percezione è che sia un bene “di lusso”, di conseguenza gli assistenti vocali sono ideali per residenze e hotel di alto lignaggio. In realtà non è così se si guardano i costi: dai 30 euro (fino ai 3-400 euro) si può portare “a casa” un assistente vocale di buon livello.

In Italia e nella vicina Svizzera, c’è addirittura chi ha inserito questo tipo di domotica come “protocollo” fondamentale base per tutti i propri clienti. Stiamo parlando di ErreDB Group,  general contractor a Lugano e family company specializzata nel settore del lusso. L’azienda ha messo “a sistema” non solo per tutti i suoi hotel, ma anche per le residenze e i punti vendita che gestisce, il consigliato utilizzo di assistenti vocali. Sempre più clienti richiedono la comodità dell’utilizzo di questo genere di tecnologia?

Il gruppo ErreDB, specializzato nel coordinare e realizzare “building” ambiziosi nel rispetto dei tempi prestabiliti e con un tasso di percentuale minimo nella gestione dei change order, risulta essere tra i general contractor europei più convinti ambasciatori. Motivo? Clienti sofisticati e “smart” desiderano oggetti smart, da qui l’investimento della company elvetica

 

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